mercoledì 13 marzo 2013

Tintura di Calendula

 Come si sarà notato in questo periodo son iperattiva e iperproduttiva, una volta tanto, quindi fra latte di soia autoprodotto e tofu, creme spignattate e torte al cioccolato da urlo vi lascio la mia ricetta della Tintura di Calendula. Premetto che è la prima volta che la faccio quindi saprò darvi migliori e più approfondite indicazioni dopo che l'avrò usata per un certo periodo.
Sottolineo come al solito che non sono medico/erborista/omeopata e che manco mi voglio sostituire ad essi; per tanto le ricette qui riportate sono solo a scopo informativo. Magari su di me funzionano, su di voi non hanno effetto e sui vostri amici invece fanno disastri, ma non me ne assumo la responsabiltà, quando usate le erbe la responsabilità è solo vostra.

Ingredienti
  • 25 g di fiori secchi di Calendula
  • 155 ml di alcool a 95° (quello alimentare, assolutamente non quello rosa!)
  • 95 ml di acqua
 Raccogliete i fiori di Calendula officinale o selvatica (arvensis) quando sono nel pieno della fioritura, al mattino dopo che la rugiada si è asciugata, in luna crescente o piena, possibilmente nei giorni in cui la luna è in Scorpione oppure in un Giorno del Fiore (Gemelli, Bilancia, Acquario). Le tabelle del tempo balsamico (il periodo in cui le piante sono più ricche di principi attivi utili all'uomo) danno come mesi migliori Aprile e Settembre ma secondo il mio modesto parere un giorno adatto è anche quello di San Giovanni, ed anche i giorni intorno al Solstizio d'Estate che sono quelli tradizionalmente più adatti per raccogliere le erbe, in particolare per usi curativi esteriori e interiori.
Mettete a seccare su reticoli all'ombra in un luogo ventilato per almeno due settimane in modo che perdano la maggior parte dell'acqua. In alternativa i capolini già seccati si possono comprare in qualsiasi erboristeria.
Io ho usato la Calendula selvatica (calendula arvensis) che ha i fiori molto piccoli, ma se usate quella officinale dovrete spezzettare i fiori e poi metterli in un barattolo, meglio se di vetro scuro (io ho solo le bottiglie scure quindi ho optato per un vasetto trasparente da tenere però al buio). Mischiate l'acqua e l'alcool e versateli nel barattolo in modo che i fiori ne siano ricoperti. Chiudere e conservate al riparo dalla luce per tre settimane agitando una volta al giorno; trascorso questo tempo filtrare con una garza o un filtro da caffe e conservare in bottiglie di vetro scuro con debita etichettatura.
Come potete vedere dagli ingredienti ho optato per un rapporto droga:solvente di 1:10, con solvente a 60° e ho usato fiori secchi ma queste indicazioni variano a seconda dell'uso che si vuol fare della tintura e del tipo di droga che si ha a disposizione.
Vedete che procedimento è facile, ci vuole solo un po' di pazienza nell'attesa ma si fa praticamente da sola!

Per uso esterno la Tintura di Calendula è adatta in caso di infiammazioni e arrossamenti in generale, ma viene specialmente indicata alle donne che hanno appena partorito in caso di infiammazioni intime e in presenza di punti (in questo caso si usa diluita in acqua come un normale detergente), inoltre può essere usata al posto di altri disinfettanti per la ciccatrizzazione del cordone ombelicale del bimbo. Applicata su eritemi, geloni, irritazioni da pannolino e acne (anche se in questi ultimi due casi io preferirei un unguento o una pomata privi di alcool) riduce infiammazioni e rossore e avvia la ciccatrizzazione.
Addizionata come ingrediente in creme autoprodotte apporta proprietà lenitive all'emulsione.
Per uso interno favorisce la ricomparsa di mestruazioni assenti o la diminuizione di quelle troppo abbondanti, se ne prendono 30-40 gocce, due o tre volte al giorno diluite in un bicchiere d'acqua o su una zolletta di zucchero a partire da una settimana prima della data presunta di inizio del mestruo. Tuttavia credo che i disordini del ciclo mestruale siano sintomi di disequilibri interiori in ambito femminile, sanabili solo con un lavoro di scoperta e accetazione di sè stesse, magari affiancate da ginecologi, naturopati, erboristi o altri esperti. Esistono comunque alcuni testi la cui lettura potrebbe facilitare un lavoro di questo tipo, e che nella mia esperienza sono stati sicuramente utili, come Luna rossa di Miranda Gray e Mestruazioni di Alexandra Pope. In qualsiasi caso credo che specialmente per risolvere problematiche  in questo campo siano più efficaci, sicuri e "compatibili" trattamenti naturali (la vita si cura con la vita, non o non solo con sostanze inerti di sintesi), dolci e che curano tutto il complesso della persona, non solo i sintomi fisici.

La Calendula è una di quelle piante che si usano dalla notte dei tempi, e che attraverso tutti questi secoli ha portato solievo e benessere laddove invece c'erano sofferenza e squilibrio, specialmente in ambito femminile, e mi piace pensare che fosse una di quelle erbe che le antiche Donne di conoscienza in grado di usare ma anche "capire" lo spirito delle piante usavano. Inoltre dopo questa ennesima ricerca sulla dolce Calendula, non posso che confermare l'impressione che già avevo avuto studiandone la parte mitologica e folklorica di pianta legata a Iuno/Giunone come dolce Signora delle donne che si occupa delle madri e dei bambini, intimamente legata al ciclo lunare e a quello muliebre.
Se penso alla Calendula penso oltre che al suo spirito materno e dorato anche alle Sacerdotesse, alle Guaritrici e alle Donne sapienti che l'hanno usata attraverso i secoli, magari all'interno di templi o di semplici capanne odorose di erbe, e sorrido, pensando di poter essere ancora oggi una diloro, una donna che ha fra le mani lo stesso potere risanatore.


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Vedi anche:
Arcadia: Tinture
Calendula
Lo Spirito della Calendula
Alcune varietà di Calendula
Illustrazioni botaniche di Calendule
La Calendula nell'antichità  
Mitologia della Calendula 
Oleolito di Calendula
Unguento di Calendula
Unguento alla Calendula e Iperico
Chryse - Unguento lenitivo di Camomilla, Calendula e Lavanda

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