giovedì 18 gennaio 2018

Il labirinto delle streghe

Il labirinto delle streghe di Jeanne Kalogridis, Newton Compton, 2009
Numero pagine: 365
Titolo originale: The Burning Times
Lingua originale: inglese
Prima edizione: 2001
Prima edizione italiana: 2006
Genere: romanzo storico, sentimentale
Ambientazione: Francia
Epoca: XIV sec.
Anche questo volume, tanto per cambiare, viene dal mercatino dell’usato. Ero un po’ indecisa se prenderlo o meno, ma poi, la mia solita curiosità per tutte le varie declinazioni di “strega” ha avuto la meglio e l’ho letto.
Intanto c’è da dire che il titolo, come spesso succede per le traduzioni italiane, non c’entra nulla con la storia narrata; l’originale titolo inglese che in italiano suona come Il tempo dei roghi è molto più appropriato.
Il racconto, ambientato nella Francia del 300, si apre con la protagonista, una giovane donna, che si lascia catturare da un non meglio precisato nemico, viene imprigionata e inizia un processo per stregoneria contro di lei. Ad interrogarla vengono mandati un giovane monaco, Michael, e padre Charles, che ricevono pressioni dalle alte cariche affinché la condanna arrivi entro pochi giorni.
Il giovane monaco, rimane affascinato dalla presunta strega, la badessa Marie Françoise, la quale accetta di raccontare la propria storia solo a lui.
Buona parte del libro ripercorre quindi la vita di Marie, fin dalla sua nascita, adombrata da un tentativo del male di prenderne il potere, ma allietata dalla presenza e dall’insegnamento di sua nonna, una donna d’origine italiana dedita alla magia, seguace di Diana alla quale dedica la bimba.
Marie-Sybille (questo il nome impostole dalla nonna) apprende che esiste una Razza, quella delle streghe, dotate del potere della Vista, fedele ad una Dea, che sopravvive sfuggendo alle persecuzioni. Lei per nascita dovrà salvarli tutti, unendosi al suo compagno predestinato e sconfiggendo il male, che altrimenti li annienterebbe.
Tuttavia la peste si abbatte sulla famiglia, e la nonna viene catturata e bruciata, ma l’anziana donna affronta il rogo volontariamente, in una magia d’amore che rafforzerà il potere della nipote.
Seguiamo quindi le traversie di Marie, accolta in un convento (che si scopre essere retto da appartenenti alla Razza), la quale affina i suoi poteri, cerca di confrontarsi con le sue paure e di prepararsi all’incontro con il suo Amore. Anche ciò che resta dei cavalieri templari, in realtà protettori della Razza e di colei che dovrà salvarla, partecipano agli eventi.
Ma il male, portato da un religioso anch’esso dedito alla magia, poiché appartiene alla Razza, pur odiandola e cercando di estirparla, cerca di catturare più volte sia lei che Luc de la Rose, il giovane cavaliere che si scopre essere il predestinato compagno di Marie.
Gli eventi precipitano fino alla cattura e alla presunta morte sul rogo di Luc, ma in conclusione si scoprirà che Michael altri non è se non Luc, i cui ricordi sono stati eliminati in un estremo gesto di odio dal Nemico, il vescovo che voleva spingerlo a mettere a morte la sua amata.
Il lieto fine è assicurato.
Vediamo che gli spunti storici sono mescolati in maniera da far pensare al più puro minestrone new age: culto dianico, templari, magia ebraica; inoltre la fortuna dei protagonisti, che riescono sempre a cavarsela, mina la verosimiglianza del racconto. Tuttavia, l’ho trovata, sorprendentemente, una lettura abbastanza piacevole.
I personaggi sono piuttosto unidimensionali (non c’è la profondità e l’ambiguità dei pensieri reali), ma mi è piaciuta l’attenzione al potere che paura e rabbia possono avere su di noi, che è uno dei nodi centrali del romanzo; poi chiaramente i cattivi sono cattivissimi e i buoni buonissimi, cosa che mi lascia sempre un po’ perplessa ma mi riporta anche alla mente le favole in cui ogni personaggio rappresenta una singola idea o emozione.
In conclusione quindi non è uno di quei libri che bisogna avere in casa, ma è stata comunque una lettura leggera e non spiacevole.

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